Specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia cervico-facciale | Paideia International Hospital - Via Giovanni Fabbroni, 6 – 00191 Roma | 06.83600600

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Malattie dell’orecchio e disturbi dell’udito

Oltre il 5% della popolazione mondiale – ovvero ben 466 milioni di persone – soffre di problemi di udito. A dircelo sono i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità secondo cui entro il 2050 ben 900 milioni di persone, vale a dire 1 persona su 10, riscontreranno una perdita dell’udito invalidante.

Le malattie e i problemi dell’orecchio possono influire sulla qualità della vita, per questo non andrebbero mai sottovalutati. Se hai sintomi che non accennano a smettere, prenota subito un controllo: insieme troveremo la soluzione.

Seleziona la malattia dell’orecchio che ti interessa

Otite Perforazione del timpano Otosclerosi Acufene Disfunzione della tuba di Eustachio Vertigini e disturbi dell’equilibrio

Otite

Cos’è

L’otite è un’infezione che può colpire l’orecchio esterno (cioè il condotto uditivo) oppure l’orecchio medio, ovvero quella parte dell’orecchio che si trova dietro il timpano che include martello, incudine e staffa, i tre ossicini che aiutano la trasmissione dei suoni.

Si manifesta con mal d’orecchio (otalgia), problemi di udito e perdita di liquido (otorrea). Può colpire sia gli adulti sia i bambini.

Cause

Le cause dell’otite possono essere virali o batteriche e spesso sono collegate a raffreddori o altre infezioni respiratorie. Batteri e virus “viaggiano” attraverso la tuba di Eustachio, una sorta di tubo che collega l’orecchio medio alla parte posteriore del naso (rinofaringe): il gonfiore che ne consegue provoca un accumulo di secrezioni nella cassa timpanica che, sovrainfettandosi, causano l’otite.

Terapia

Spesso l’otite si risolve in modo spontaneo nell’arco di 3 giorni dalla comparsa dai sintomi, quindi il primo consiglio è di monitorare l’andamento della situazione. Nel caso in cui si tratti di un’infezione batterica è possibile prescrivere una cura a base di antibiotici e cortisonici sia locali che sistemici, mentre per alleviare i dolori di norma sono sufficienti farmaci antidolorifici da banco come paracetamolo e ibuprofene.

Perforazione della membrana timpanica

Cos’è

La perforazione del timpano equivale a una rottura o lacerazione del tessuto che separa l’orecchio medio dal condotto uditivo esterno. I sintomi più comuni sono calo dell’udito, dolore, prurito, ronzio (acufene) e otorrea.

Malgrado la diagnosi possa spaventare, in molti casi il problema non è grave e tende a guarire da solo nell’arco di qualche settimana. È molto raro infatti che la perforazione del timpano possa causare la perdita permanente dell’udito.

Cause

Una delle cause più comuni della perforazione del timpano sono le infezioni che, a causa dell’accumulo di liquidi che provocano nell’orecchio medio, aumentano la pressione sul timpano fino a lacerarlo.

Anche i cambi di pressione possono giocare un ruolo: le immersioni, i voli in aereo, le onde d’urto o anche degli impatti forti e diretti sull’orecchio possono causare un barotrauma che dà origine alla perforazione del timpano. Stessa discorso vale per l’inserimento di oggetti nell’orecchio (come i cotton fioc) troppo in profondità. Infine, anche i traumi all’orecchio come incidenti o infortuni e i traumi acustici come l’esposizione a rumori troppo forti possono essere tra le cause, ma si tratta comunque di casi molto rari.

Terapia

Come detto in precedenza, di norma la perforazione non è grave e si risolve da sé in tempi piuttosto brevi. Se la causa della perforazione del timpano è un’infezione batterica si può procedere con una cura a base di antibiotici.

L’intervento chirurgico è indicato nei casi di perforazione timpanica ormai stabilizzata che non ha più possibilità di chiudersi. In questo caso si opterà per una miringoplastica endoscopica o microscopica, che consiste nel posizionare un patch sulla perforazione per favorirne la chiusura. Tale patch può essere prelavato dal trago (cartilagine davanti l’orecchio), oppure dal muscolo temporale; in altri casi si possono usare materiali non prelevati dal corpo del paziente.

Otosclerosi

Cos’è

L’otosclerosi è una patologia che provoca una progressiva ossificazione del legamento anulare che collega la staffa alla coclea; vista la progressiva perdita di elasticità di tale legamento l’orecchio medio perde la capacità di trasmettere il suono all’orecchio interno: le conseguenze sono la perdita di udito e, saltuariamente, ronzio nell’orecchio (acufene).

Può colpire sia gli uomini sia le donne, ma risulta più frequente in quest’ultime con un rapporto di 1 a 9. Di norma interessa entrambe le orecchie.

Cause

Le cause dell’otosclerosi sono sconosciute, anche se spesso si è riscontrata una trasmissione ereditaria della malattia che lascia presupporre delle cause genetiche. Tra le altre ipotesi ci sono possibili disturbi immunitari e fratture del tessuto osseo dell’orecchio, ma tuttora non esiste una teoria confermata.

Terapia

La terapia dell’otosclerosi può essere di 2 tipi: conservativa o chirurgica.

Quella conservativa prevede l’uso di un apparecchio acustico per amplificare i suoni e recuperare così la perdita di udito.

Quella chirurgica prevede invece 2 possibili interventi:

  • Stapedectomia: rimozione della staffa sclerotica e sostituzione con protesi
  • Stapedotomia: rimozione parziale della staffa sclerotica sulla quale, tramite laser o microtrapani (skeeter), si pratica un piccolo attraverso il quale si inserisce una protesi che ripristina il collegamento anatomico tra l’incudine e la coclea

Acufene

Cos’è

L’acufene è un rumore costante che si avverte nell’orecchio come un ronzio, un sibilo o un fischio. Si manifesta in modo costante, intermittente o pulsante: nel tempo, a seconda dei casi, può perdere d’intensità e diventare più gestibile ma in altri casi può peggiorare fino a diventare un problema molto invalidante.

Cause

Le cause dell’acufene sono tuttora poco chiare. Tra i principali indiziati troviamo:

  • Esposizione prolungata a rumori forti
  • Uso di farmaci ototossici
  • Sindrome di Ménière (un disturbo che colpisce l’orecchio interno)
  • Tappi di cerume
  • Problemi all’orecchio medio (come infezioni e tumori vascolari)
  • Danni alle cellule ciliate nella coclea (ovvero le cellule che aiutano a trasformare le onde sonore in segnali nervosi)
  • Fattori muscolo-scheletrici (serraggio della mascella, digrignamento dei denti (bruxismo), tensione muscolare nel collo)
  • Invecchiamento
  • Neoplasie del nervo acustico (neurinomi)

Terapia

Non esiste una cura definitiva per l’acufene, ma è possibile alleviarne i sintomi con queste terapie:

  • Laser
  • Vasodilatatori e fluidificanti del sangue che migliorano il microcircolo cocleare
  • Terapie riabilitative per la colonna cervicale
  • Terapie odontoiatriche e correzione delle disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare

Disfunzioni della tuba di Eustachio

Cosa sono

Le trombe di Eustachio sono dei “tubi” che collegano l’orecchio medio alla parte superiore del naso (rinofaringe). Il loro compito è bilanciare la pressione nell’orecchio medio e drenare i fluidi. A volte può capitare che si ostruiscano: le conseguenze sono una sensazione di orecchio ovattato e abbassamento dell’udito. Il problema colpisce in particolare i bambini per via del fatto che hanno trombe di Eustachio più piccole, quindi più soggette a possibili ostruzioni da parte delle adenoidi.

Cause

Allergie e infezioni possono provocare l’accumulo di muco responsabile dell’otturazione, ma anche il reflusso acido può contribuire a creare il problema.

Terapia

Nella maggior parte dei casi l’otturazione si risolve da sé, ma se i sintomi persistono potrebbe essere necessaria una cura farmacologica a base di cortisonici sistemici e locali nasali associata a una riabilitazione della tuba (Otovent). In caso di infezione, si assocerà una terapia antibiotica. Anche la terapia termale con le insufflazioni tubariche può rappresentare un valido aiuto.

In caso di disfunzione cronica della tuba di Eustachio anche la chirurgia assume importanza; difatti è possibile sotto guida endoscopica allargare la tuba mediante un palloncino (Tubo-Balloon) che si dilata favorendo la risoluzione della disfunzione.

Vertigini e disturbi dell’equilibrio

Cosa sono

Le vertigini e i disturbi dell’equilibrio si manifestano con una sensazione di instabilità, giramento di testa, stordimento e confusione, a volte accompagnati da vista sfocata. Sono molte le condizioni mediche che possono provocarli, ma nella maggior parte dei casi dipendono da problemi al sistema vestibolare, ovvero l’organo responsabile dell’equilibrio che si trova all’interno dell’orecchio interno.

Cause

Sono diverse le patologie dell’orecchio che possono creare problemi di equilibrio. Una delle più comuni è la vertigine parossistica posizionale benigna, una sensazione di capogiro che si innesca quando la testa assume particolari posizioni. Si verifica quando i cristalli dell’orecchio interno (otoliti) si spostano inviando al cervello segnali ambigui che scatenano le vertigini.

Tra le altre possibili cause c’è la Sindrome di Ménière, un disturbo cronico che colpisce l’orecchio interno e che, oltre alle vertigini, può causare perdita dell’udito e acufene.

Anche le infiammazioni dell’orecchio interno come la labirintite possono scatenare problemi di equilibrio e postura.

Terapia

Per curare vertigini e disturbi dell’equilibrio bisogna innanzitutto accertarsi che la causa non sia collegata a eventuali farmaci che si stanno assumendo.

Appurato che la causa non sia farmacologica o relativa ad altre patologie in corso, ci sono diverse terapie che si possono attuare: ad esempio, se la causa del problema è la vertigine parossistica posizionale benigna, la manovra di Epley, la manovra di Semont o di Dix-Hallpike sono sufficienti per riuscire a riposizionare gli otoliti.

Se il disturbo invece è collegato alla Sindrome di Ménière, si può tentare di alleviare i sintomi con una cura farmacologica con farmaci diuretici, antivertiginosi e una dieta iposodica.

La visita otorinolaringoiatrica
viene sempre svolta con endoscopio Per una diagnosi ancora più precisa

Grazie all’endoscopio è possibile esplorare le aree più delicate e meno visibili di orecchio, naso e gola in modo sicuro e non invasivo. L’endoscopio è un dispositivo dotato di una telecamera che trasmette immagini molto dettagliate. A differenza delle visite tradizionali, in cui l’ispezione si limita all’osservazione esterna, la visita otorinolaringoiatrica con endoscopio offre una panoramica interna molto più accurata, con grandi vantaggi diagnostici: sarà possibile individuare con precisione eventuali anomalie o lesioni che potrebbero sfuggire durante una visita tradizionale.

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